Vita Cristiana

Una crisi che chiede a tutti più sobrietà

Un altro anno si avvia a conclusione mentre ne attendiamo uno nuovo: con la trepidazione, i desideri e le attese di sempre.
Se si pensa all’esperienza della vita, si rimane stupiti di quanto in fondo essa sia breve, fragile e fugace. Per questo, non poche volte ci domandiamo: quale senso possiamo dare ai nostri giorni? Quale senso, in particolare, possiamo dare ai giorni di fatica e di dolore? Questa è una domanda che attraversa la storia, il cuore di ogni essere umano.
Ma a questa domanda c’è una risposta: è scritta nel volto di un Bambino che duemila anni fa è nato a Betlemme e che oggi è il Vivente, risorto per sempre dalla morte. Nella storia dell’umanità lacerata da tante ingiustizie, cattiverie e violenze, irrompe in maniera sorprendente la novità gioiosa e liberatrice di Cristo Salvatore, che nel mistero della sua nascita ci fa contemplare la bontà e la tenerezza di Dio.
Dio eterno è entrato nella nostra storia e rimane presente in modo unico nella persona di Gesù Salvatore, venuto sulla terra per rinnovare radicalmente l’umanità, per elevare ogni uomo e ogni donna alla dignità di figlio di Dio.
Il tempo è stato – per così dire – “toccato” da Cristo e da lui ha ricevuto significati nuovi e sorprendenti: è diventato tempo di salvezza e di grazia. Proprio in questa prospettiva dobbiamo considerare il tempo dell’anno che si chiude e di quello che inizia sotto il segno della salvezza ed accogliere la chiamata che Dio ci rivolge per condurci verso una meta che è oltre il tempo stesso: l’eternità.
Il Natale ci richiama a questa ‘pienezza’ del tempo, ossia alla salvezza rinnovatrice portata da Gesù a tutti. Il nostro tempo è sì carico di mali, di sofferenze, di drammi di ogni genere – da quelli provocati dalla cattiveria degli uomini a quelli derivanti dai tragici eventi naturali –, ma racchiude ormai e in maniera definitiva e incancellabile la novità gioiosa e liberatrice di Cristo salvatore.
Mi chiedo: non c’è qui forse un invito a ritrovare la presenza di Dio e del suo amore che dona la salvezza anche nelle brevi e faticose ore della nostra vita quotidiana?
Non è forse un invito a scoprire che il nostro tempo – anche nei momenti difficili e pesanti – è incessantemente arricchito dalla Grazia che è il Signore stesso?
Quest’anno si chiude con la consapevolezza di una crescente crisi sociale ed economica, che ormai interessa il mondo intero; una crisi che chiede a tutti più sobrietà e solidarietà per venire in aiuto alle persone e famiglie in difficoltà. Anche se all’orizzonte vanno disegnandosi non poche ombre sul nostro futuro, non dobbiamo avere paura. La nostra grande speranza di credenti è nella comunione con Cristo vivo e risorto. Questa grande speranza ci dà la forza di affrontare con spirito solidaristico – illuminato dall’amore di Cristo – per superare le difficoltà della vita in questo tempo.
Buon anno

Don Celso Dosi

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