News dal Territorio

Lavoro instabile, povero e dispari: quali prospettive

Nel corso di questi anni i nostri sportelli sociali di CAF e Patronato e la nostra scuola di formazione professionale ENAIP sono diventati sempre più centri di ascolto che hanno raccolto speranze e frustrazioni relativamente al mondo del lavoro sempre più instabile, povero e con disparità. Le ACLI vogliono portare a conoscenza queste situazioni ed essere di pungolo alla politica perché se ne faccia carico.
Certamente esiste un’economia virtuosa e di successo che si apre alla partecipazione di lavoratrici e lavoratori, offre contratti solidi e stabili e punta alla formazione e all’innovazione, tuttavia negli ultimi anni la sfida della globalizzazione ha portato ad una inversione di tendenza, puntando su un’occupazione all’insegna del lavorare peggio pur di lavorare.
Non cala il numero degli occupati, ma al prezzo di un lavoro grigio o nero, di part-time involontario, di salari in calo, di scarsa occupazione femminile, di giovani sottopagati (anche tra le false partite IVA).
In particolare le ACLI nazionali hanno svolto una ricerca sulla disparità di trattamento tra uomo e donna.
Il divario retributivo di genere è una delle tante penalizzazioni a carico delle donne. Ma non si tratta solo di differenza remunerativa, anche se il fatto che una donna percepisca meno di un uomo, ancora nel 2023 a parità di mansione e di livello, è immorale. Parlare di lavoro al femminile significa prima di tutto garantire un lavoro buono, un lavoro che restituisca la dignità.
Di tutto questo parleremo martedì 30 maggio alle ore 21 presso il Seminario Vescovile con Alessandro Candido (presidente ACLI Piacenza) Emiliano Manfredonia, presidente delle ACLI nazionali, e Paolo Rizzi, presidente ENAIP.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *