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Il “diritto all’oblio” del malato oncologico: una questione di civiltà.


Grazie all’impegno di F.A.V.O. (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), sta per approdare in Parlamento un progetto di legge che mira a garantire, a determinate condizioni, il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni o subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica.
È noto che il 51% delle donne e il 39% degli uomini europei che hanno avuto un tumore guariscono e in meno di 10 anni la gran parte delle persone guarite torna ad avere un’aspettativa di vita analoga a quella di chi non si è mai ammalato.
Tuttavia, anche chi risulta guarito subisce spesso discriminazioni sul piano economico-sociale, in particolar modo per ciò che riguarda l’accesso ai servizi bancari e assicurativi; senza considerare, peraltro, quanto concerne la valutazione del rischio da parte delle compagnie assicurative, nonché quella della solvibilità da parte degli istituti di credito: è una prassi molto diffusa tra le banche, infatti, quella di subordinare la concessione di un mutuo alla sottoscrizione di una polizza assicurativa sulla vita da parte del richiedente.
Ciò si pone in aperto contrasto con alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione: basti richiamare il dovere di solidarietà di cui all’art. 2 Cost., o il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 Cost. Di fatto, la guarigione non coincide ancora con il ripristino di tutte le condizioni della persona preesistenti alla malattia, non solo sul piano clinico, ma anche su quello sociale, economico e professionale.
Per assicurare un reale ed effettivo ritorno alla vita dopo il cancro delle persone che vivono in Italia e che possono essere definite guarite è allora necessario – come accade già in diversi Paesi europei – realizzare un intervento normativo che consenta loro di non essere in alcun modo discriminati. Si tratta indubbiamente di una questione di civiltà, da affrontare con la massima urgenza.
Alessandro Candido

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