Il tempo del Creato

Nei mesi di settembre e ottobre è ormai tradizione celebrare la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”.
Nel suo Messaggio Papa Francesco invita ad ascoltare “l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato”. Il Santo Padre propone di “trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società”. A tal fine, ricorda che San Giovanni Paolo II ci ha esortato a vivere la “conversione ecologica”, che consiste nel rinnovare “il nostro rapporto con il creato, affinché non lo consideriamo più come oggetto da sfruttare, ma al contrario lo custodiamo come dono sacro del Creatore”. Inoltre egli incoraggia a: “trasformare le politiche pubbliche che governano le nostre società e modellano la vita dei giovani di oggi e di domani”. Infine, il Santo Padre sottolinea l’importanza della sinodalità e auspica “che in questo Tempo del Creato, come seguaci di Cristo nel nostro comune cammino sinodale, viviamo, lavoriamo e preghiamo perché la nostra casa comune abbondi nuovamente di vita”.
Questa importante celebrazione è un’occasione in cui poter fare rete con tutti coloro animati da buona volontà. Fare rete vuol dire mettersi insieme e accordarsi per uno stile di vita capace di convertire il modo di abitare la Terra. Fare rete vuol dire prendere decisioni per interventi mirati e precisi, favorendo quelle condizioni di possibilità di riscatto verso la Terra che grida il suo dolore. Il “mese del creato” è un tempo ecumenico nel senso etimologico, cioè della cura globale per la gestione dell’ambiente, dove tutti – credenti e non credenti – sono chiamati a fare secondo le proprie competenze e aspirazioni. È un tempo in cui prendersi cura del dolore della Terra. Prendersi cura vuol dire amarla, custodirla, proteggerla, liberarla, ridargli il respiro creativo e rigenerativo.
Don Celso Dosi