Papa Francesco e il lavoro
Papa Francesco nel giugno scorso ha rivolto un videomessaggio alla 109a Conferenza internazionale del lavoro. Non si tratta di un indirizzo di circostanza, ma di un intervento sostanziale.
Il Papa si mette in ascolto del mondo del lavoro, in particolare delle sue fasce più vulnerabili: donne, giovani, migranti, lavoratori dell’economia informale, ecc. Egli propone una rinnovata attenzione alla “protezione sociale”, lo sviluppo di una cultura della solidarietà e una concezione del lavoro che incorpori la dimensione della cura. Secondo il Santo Padre è missione fondamentale della Chiesa fare appello a tutti per lavorare congiuntamente e prendersi cura del bene comune e garantire la partecipazione di tutti in questo impegno.
E’ essenziale per la missione della Chiesa garantire che tutti ottengano la tutela di cui hanno bisogno a seconda delle loro vulnerabilità: malattia, età, disabilità, condizione di migranti o sfollati, emarginazione, ecc.
Guardando al futuro, è fondamentale che la Chiesa sostenga misure che pongano rimedio in tutte quelle situazioni ingiuste o scorrette che incidono sui rapporti di lavoro, rendendoli completamente soggiogati all’idea di “esclusione”, violando i diritti fondamentali dei lavoratori.
Anche i sindacati devono sorvegliare sull’evoluzione del lavoro. Lo sottolinea il Papa quando dice: “la vostra vocazione è anche di proteggere quanti ancora non hanno diritti, quanti sono esclusi dal lavoro e che sono esclusi anche dai diritti e dalla democrazia”.
Don Celso Dosi