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Lo sviluppo di una logistica di qualità a Piacenza è possibile?

In questo periodo, sempre più spesso, si parla di logistica e della sua possibile espansione, a volte vista con preoccupazione da parte di alcuni cittadini.
Sull’argomento vorrei come ACLI esprimere qualche considerazione:
1- Qualità del lavoro
Questo settore per Piacenza ha rappresentato negli ultimi anni una importante occasione di lavoro, occupando oltre 11.000 addetti, sicuramente in maggioranza dedicati a lavori poco qualificati, ma anche personale amministrativo e soprattutto tecnici che hanno conseguito specifiche qualifiche professionali o dispongono di titoli di studio di alta specializzazione.
Tali qualifiche derivano da percorsi formativi organizzati da Enaip che tutti gli anni porta a Qualifica una ventina di “Operatori magazzino merci” che hanno seguito un percorso biennale di formazione professionale proprio in questo ambito. Da una decina di anni opera a Piacenza la Fondazione ITS della mobilità sostenibile e la logistica che ha finora diplomato oltre 200 giovani tecnici altamente specializzati, anch’essi occupati nelle nostre imprese logistiche, e dal prossimo anno saranno sul mercato i primi Periti logistici che stanno frequentando l’ultimo anno di studi presso l’ISII Marconi. In questa direzione intervengono anche l’Università Cattolica, con percorsi di alta specializzazione e l’Istituto Trasporti e Logistica, con le sue funzioni di ricerca e consulenza per le imprese.
2- Rispetto dei contratti
E’ evidente che per poter lavorare con tranquillità e con la massima tutela della salute personale è necessario il pieno rispetto delle norme contrattuali, sia per gli aspetti economici che per le condizioni di lavoro, ponendo particolare attenzione ai ritmi produttivi, così come alle norme collegate alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’attenzione alla persona ed alle sue fondamentali esigenze vanno garantite, anche perché la qualità e l’ambiente di lavoro si riflette indubbiamente anche sulla produttività.
3- Sostenibilità ambientale
Conosciamo la grande espansione insediativa di tale settore, che ha già superato i 5 milioni di mq occupati con significativi impatti ambientali: è importante porre sempre più attenzione verso l’utilizzo di infrastrutture e tecnologie che vadano nella direzione della massima tutela dell’ambiente, intervenendo su una viabilità rispettosa dei luoghi abitati, con pavimentazioni drenanti per limitare i fenomeni di impermeabilizzazione del suolo, impianti fotovoltaici, opportune piantumazioni e sviluppo di aree verdi anche attrezzate, con un progressivo spostamento della movimentazione delle merci su rotaie anziché su gomma e dove possibile con i relativi progetti di intermodalità.
4-Presidio e coordinamento pubblico
Tenendo conto della complessità ed importanza del settore e dei significati impatti sulle famiglie e sull’ambiente, ritengo sia opportuno un forte coordinamento pubblico (Prefettura, Provincia), attraverso un “tavolo di confronto e condivisione” di tutti i Soggetti coinvolti (Comuni, USL, Ispettorato del lavoro, imprese, organizzazioni datoriali e sindacali, ecc.), con il compito di esaminare i punti di forza e le principali criticità ed impatti del settore, monitorare la situazione e l’evoluzione, valutare e condividere gli interventi riguardanti in particolare gli aspetti indicati nei tre punti precedenti.
Questo intervento vuole essere un suggerimento, uno stimolo ed un auspicio, per un dialogo aperto e permanente tra le Parti, al fine di rendere tale settore non un problema per Piacenza ma continuare ad essere una concreta ed importante opportunità di lavoro e sviluppo.

Roberto Agosti

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