Stati Generali della Natalità
“Avvenire” il quotidiano dei cattolici italiani, ricordando i 40 anni dalla bruciante sconfitta al referendum per l’abolizione dell’aborto scrive “mai, forse, tanto di positivo nacque da una sconfitta …. Per tutti, quel 32% fu un inizio: un punto, non d’arrivo ma di partenza per un viaggio tutt’ora in corso.”
Gli Stati Generali della Natalità tenuti a Roma il 14 maggio, segnano una tappa di questo percorso. Il Forum delle Associazioni Famigliari, con un intelligente e paziente lavoro del suo presidente, Luigi De Palo (già presidente provinciale delle ACLI di Roma) è riuscito ad affrontare il grave problema della denatalità con vari esponenti della società civile e rappresentanti istituzionali. I dati ISTAT illustrati dal presidente Blangiardo, hanno evidenziato i drammatici numeri che attestano l’inverno demografico che da anni interessa, in particolare, l’Italia e che senza una inversione di marcia, comporterà una insostenibilità del sistema previdenziale/sanitario nei prossimi anni. Il presidente del consiglio Draghi ha convenuto che è tempo di “grandi riflessioni collettive e di riesame di quello che siamo diventati!” Ha evidenziato come siano stati previsti interventi strutturali per le famiglie: dall’ assegno unico universale (che dal 1° luglio interesserà milioni di famiglie fino ad oggi esclusi), al potenziamento delle strutture scolastiche, estensione del tempo pieno, asili nido e scuole dell’infanzia, piano per incentivare le imprese ad assumere manodopera giovanile, piani per l’acquisto della prima casa e decontribuzione fiscale. Dichiarazioni di tale portata in un periodo che impegna l’Italia a indicare all’Unione Europea progetti di rilevanti investimenti economici per le generazioni future, alimenta un fondato ottimismo!
Tutti gli intervenuti hanno convenuto che l’aspetto economico non è l’unica causa della denatalità. Lo ha spiegato bene il Santo Padre che ha aperto il convegno: la vita è un DONO che si riceve e siamo chiamati a tramandarlo altrimenti tutto finisce con noi! Dove c’è agiatezza c’è più indifferenza e meno solidarietà, più chiusure e meno generosità! I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo. Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro. Se le famiglie ripartono, tutto riparte.
Il viaggio culturale iniziato 40 anni fa deve continuare per abbattere residui di barriere ideologiche e unire tutte le componenti della società civile per affermare compattamente che vita è futuro, gioia, serenità ed ogni ostacolo che nega una nascita deve essere rimosso. Favorire la natalità, prendendosi cura delle famiglie che desiderano avere figli, non è di destra né di sinistra è interesse comune, perché senza figli si smette di vivere tutti! Professionisti, attori, calciatori, giornalisti, aziende, banche, hanno reso interessanti testimonianze su come si possa, si debba e convenga fare conciliare figli e lavoro. La meta è condivisa, la strada tracciata, il metodo pure: il lavoro ci attende!
Gianni Parisi