Ogni giorno anche noi sulla strada di Emmaus
Undici chilometri dalla città santa a Emmaus, un viaggio che avviene di giorno, lungo una strada quasi del tutto in discesa; il ritorno è nella notte, e la strada è più faticosa, in salita. Ricorda questi particolari papa Francesco, al Regina caeli, per dire che il primo viaggio “avviene nella tristezza, il secondo nella gioia. Nel primo c’è il Signore che cammina al loro fianco, ma non lo riconoscono; nel secondo non lo vedono più, ma lo sentono vicino”. La strada di Emmaus la percorriamo ogni giorno con le nostre lentezze e mancanze.
Francesco ci invita a un cambio di passo: “primo, aprire il cuore a Gesù, affidargli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita, affidargli i se; e poi, secondo passo, ascoltare Gesù, prendere in mano il Vangelo; terzo, pregare Gesù, con le stesse parole di quei discepoli: Signore, resta con noi. Signore, resta con me. Signore, resta con tutti noi, perché abbiamo bisogno di te per trovare la via. E senza di te c’è la notte”.