Consentire la ripresa delle celebrazioni liturgiche
La posizione della CEI è totalmente condivisibile. Passata la fase 1 (in cui tutti abbiamo detto e scritto che la torsione del sistema delle fonti poteva essere giustificata in virtù dell’emergenza), il permanere delle restrizioni rispetto alle celebrazioni liturgiche viola palesemente:
– il principio della separazione tra Stato e Chiesa, i quali sono, “ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” (art. 7 Cost.). Si consideri che il can. 838 del codice di diritto canonico dispone che “regolare la sacra liturgia dipende unicamente dall’autorità della Chiesa”;
– il principio della libertà religiosa, che incontra il solo limite del buon costume (art. 19). Così come si ammette la riapertura di diverse attività produttive, allo stesso modo si sarebbe dovuto consentire la ripresa delle celebrazioni liturgiche, sempre nel doveroso e irrinunciabile rispetto delle regole di distanziamento sociale.
Alessandro Candido