Ricordo di Vittorina Cordini
Ho appreso con rammarico la scomparsa di Vittorina Cordini, con cui ho collaborato per più di vent’anni nel Centro di formazione professionale Enaip, emanazione delle Acli, una realtà importante nell’ambito del mondo della formazione piacentina. A lei tutti coloro che l’hanno conosciuta riconoscono doti non comuni, capacità organizzative, sensibilità educativa, spirito aperto a metodologie nuove. Il tutto al servizio dei progetti formativi a favore soprattutto delle giovani generazioni. Questo suo spendersi con tenacia e impegno era dovuto alla consapevolezza che una scuola di formazione professionale non solo deve addestrare una ragazza o un ragazzo e così avviarlo a un lavoro, ma può (lei avrebbe detto: deve) fornire strumenti per una crescita culturale e umana. La sua attività l’ha vista impegnata anche a livello dirigenziale: per anni è stata Direttrice del Centro, per altri ne ha assunto la Presidenza. Una presenza, la sua, non invadente né prepotente, ma sempre significativa: da sorella maggiore si affiancava ai docenti e li incoraggiava, li sosteneva, li guidava e, se necessario, li rimproverava. Accanto a questo impegno, che era il suo lavoro ma anche la sua missione, visto come lo svolgeva, mi piace ricordare il suo coinvolgimento nel cammino delle Acli, quella piacentina ma anche regionale e nazionale. Tutto questo dice come Vittorina abbia vissuto il suo essere cristiana, convinta e autentica, senza troppe parole quanto piuttosto con la sua testimonianza: i suoi gesti e le sue scelte erano le sue parole preferite. La sua presenza nelle associazioni cattoliche, in parrocchia e in tante realtà si sentiva anche se non cercava l’attenzione: i suoi interventi pieni di saggezza erano di per sé autorevoli e ascoltati. La sua energia, il suo entusiasmo, la sua tenacia, il suo spendersi fino in fondo ce la fanno rimpiangere, ma anche ricordare con riconoscenza e affetto.
Gigi Menozzi