Incontro dei referenti regionali dell’Alleanza contro la povertà in Italia
Sintesi dell’incontro del 30 maggio
Il 30 maggio 2018 si è tenuta a Roma, presso la sede delle Acli Nazionali, un incontro tra il Comitato esecutivo dell’Alleanza contro la povertà e il gruppo dei referenti regionali. Erano presenti i rappresentanti della Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, l’Abruzzo, Marche, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria.
Nell’intervento di apertura, Roberto Rossini, portavoce nazionale dell’Alleanza contro la povertà, ha dichiarato che il Rei rappresenta il primo passo di qualunque altro provvedimento e che esso costituisce, per il momento, la migliore risposta alla povertà assoluta. Si tratta di una misura innovativa, che ha avviato un processo di cambiamento che non andrebbe interrotto.
Durante l’assemblea è intervenuto anche Cristiano Gori, Coordinatore scientifico dell’Alleanza contro la povertà, il quale ha illustrato brevemente le fasi salienti di questa “avventura” nata nel 2013. Gori ha messo in luce, inoltre, lo stile che ha caratterizzato l’Alleanza sin dal suo esordio:
- lavorare per risolvere il problema della povertà assoluta – essere in grado di offrire risposte/soluzioni concrete per questo tipo di problema;
- essere trasversali – discutere con tutte le forze politiche da destra a sinistra;
- lavorare insieme – essere uniti e presentarsi sempre ai tavoli utilizzando il pronome “Noi”;
- lavorare sempre sui contenuti – essere in grado di dare una lettura puntuale della situazione e suggerire soluzioni pragmatiche/percorribili.
E ha indicato le linee di lavoro: rilanciare il Rei (Reddito di inclusione) sui territori, sollecitare le Regioni a predisporre i Piani regionali, verificare l’attuazione della misura.
È stata data, inoltre, informativa riguardo al contratto stipulato dal Ministero del Lavoro con Banca Mondiale per affiancare le Regioni e gli Ambiti nell’attuazione della misura. A livello regionale, dunque, il Ministero agirà tramite il gruppo di lavoro di Banca Mondiale con cui potrebbe essere utile avere contatti, nel chiaro rispetto dei ruoli.
Dopo l’intervento di Gori è iniziata una discussione con i referenti regionali. Ogni referente ha aggiornato gli altri partecipanti all’incontro circa le attività svolte fino a quel momento e quelle che intendeva realizzare in futuro.
Dal dibattito sono emerse numerose differenze territoriali nel grado di strutturazione dei tavoli e nelle relazioni con gli Enti Locali. Alcuni tavoli, infatti, ancora non hanno un referente, altri vivono un momento di difficoltà interna, altri ancora trovano molto complicato il rapporto con le Istituzioni, in particolare con le Regioni. Una buona parte dei tavoli regionali, tuttavia, è stata costituita, ha un referente e ha stabilito rapporti con le Istituzioni.
In generale, alcune Alleanze regionali hanno provato a includere anche associazioni locali non presenti a livello nazionale, inoltre molte esperienze hanno stabilito rapporti con l’Anci e l’Inps. Altre realtà hanno provato a includere gli Ambiti territoriali. In alcuni casi c’è stato un incontro con il referente locale della Banca Mondiale.
Sui metodi di gestione del tavolo, le associazioni aderenti hanno spesso condiviso un regolamento scritto. Per regolare i rapporti con l’esterno si è rivelata utile la firma di un protocollo o patto sociale. Diverse Alleanze regionali hanno previsto la divisione del lavoro in aree tematiche e contestualmente hanno creato uno o più gruppi di studio.
Alcuni referenti ci hanno informato delle intenzioni da parte delle Istituzioni locali di utilizzare i fondi Rei per finanziare le spese sociali ordinarie. È stato fatto notare che quest’ultima soluzione, oltre ad essere problematica, non deve essere perseguita dato che i fondi Rei sono vincolati e alcuni tipi di spese sono esplicitamente vietati. Inoltre, è stato evidenziato il pericolo che il Rei si trasformi in un’altra occasione persa. In questo caso il rischio è nella sottovalutazione da parte degli Enti Locali delle potenzialità positive della presa in carico, che costituisce uno degli aspetti più innovativi della misura. Nei territori si rileva, in sostanza, un’eccessiva attenzione al sostegno economico, mentre, sul lato dei servizi, da considerarsi livelli essenziali delle prestazioni, si constatano lentezze se non proprio disinteresse.
Infine, tutti i partecipanti hanno ritenuto fruttuosa e in qualche modo fondamentale l’attività di monitoraggio.
Dagli interventi dei portavoce sono emerse tre aree di lavoro per l’Alleanza contro la povertà nazionale:
– favorire lo scambio di esperienze e informazioni (in parte con una pagina del sito):
- diffondere contenuti;
- diffondere le buone pratiche dei tavoli regionali.
– offrire strumenti per il lavoro dei tavoli regionali:
- raccolta e diffusione di dati (monitoraggio);
- diffusione di normativa ragionata di facile consultazione;
- indicazioni su come declinare gli orientamenti dell’Alleanza sui territori.
– Migliorare l’attuazione del Rei:
- interlocuzione con le Istituzioni nazionali.
Per quel che riguarda i tavoli regionali, invece, gli impegni, nell’ambito dello specifico obiettivo costitutivo dell’Alleanza di promuovere e attuare una efficacie misura di contrasto alla povertà, sono i seguenti:
- sollecitare le Regioni per fare in modo che realizzino il Piano Regionale;
- seguire l’attuazione del piano una volta approvato;
- realizzare il monitoraggio del Rei.