Piacenza e la pace senza atomica
Apprendiamo che dopo l’uscita dell’Amministrazione comunale di Piacenza dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, “La promozione di iniziative sulle tematiche della pace, della cultura e della tutela dei diritti umani verrà garantita, secondo l’intesa tra Comune di Piacenza e Segretariato Permanente del summit dei premi Nobel per la pace”. Quest’ultimo ha sede proprio a Piacenza.
Come è noto il premio Nobel per la pace 2017 è’ stato assegnato all’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, organizzazione per il bando alle armi nucleari (ICAN). La presidentessa del comitato norvegese del Nobel, Berit Reiss-Andersen, ha dichiarato che il premio è stato dato in riconoscimento al lavoro del gruppo “per aver attirato l’attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie di qualsiasi uso delle armi nucleari e per i suoi sforzi innovativi per il divieto di tali armi”
“Viviamo in un mondo in cui oggi il rischio di utilizzare armi nucleari è maggiore che in passato – scrive il comitato – alcuni stanno rendendo più moderni i loro arsenali ed esiste il pericolo reale che altri Paesi cercheranno di procurarsi armi nucleari. La Corea del Nord è un esempio”. Le armi nucleari sono una minaccia costante per l’umanità e ogni forma di vita sulla terra eppure, è il monito del comitato, non sono ancora state oggetto di accordi giuridici internazionali per proibirle definitivamente, come invece è accaduto per le mine, le munizioni a grappolo e le armi chimiche e biologiche.
Il comitato per il Nobel “è consapevole che un divieto giuridico internazionale” non sarà sufficiente a eliminare il problema, ma il premio per la Pace assegnato quest’anno vuole essere un promemoria per tutti quei Paesi che già dispongono di arsenali nucleari, affinché avviino al più presto negoziati per la loro eliminazione graduale.
La consegna del premio Nobel per la Pace è avvenuta a Oslo il 10 dicembre 2017, a un mese di distanza dallo storico simposio internazionale che ha riunito in Vaticano, alla presenza del Papa, rappresentanti di ICAN, Senzatomica e Rete Disarmo, 11 premi Nobel, rappresentanti dell’ONU, della NATO e di vari Stati, per un mondo libero da armi nucleari. È significativo che a ritirare il Nobel siano state le signore Setsuko Thurlow e Beatrice Fihn in rappresentanza rispettivamente degli hibakusha (i sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki) e della società civile che ha lavorato strettamente al loro fianco.
ICAN lavora da 10 anni per promuovere l’adesione e la piena attuazione dell’ora Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, firmato il 7 luglio 2017 da 122 Paesi, esclusa l’Italia. Allo scopo di mettere in discussione tale astensione è stata lanciata la mobilitazione “Italia Ripensaci” con la richiesta a cittadini, organizzazioni, associazioni, Enti Locali di “sottoscrivere simbolicamente il Trattato”, anche con atti formali.
Ci chiediamo se proprio la città di Piacenza, sede del Segretariato permanente dei Nobel per la pace, potrà offrire il proprio contributo concreto, come già sta facendo la città di Torino in un grande progetto di respiro internazionale fortemente voluto e sostenuto anche dal Consiglio regionale del Piemonte-Comitato regionale per i Diritti Umani particolarmente impegnati, negli ultimi mesi, in varie azioni di sensibilizzazione sul tema del disarmo nucleare come, ad esempio, con la campagna Italia Ripensaci.
Il primo passo sarà l’inaugurazione il 16 gennaio 2018 a Torino della Mostra “Senzatomica – Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”.
Potrà essere Piacenza la prossima città ad ospitarla?
Il Comitato provinciale “Un’altra difesa è possibile” di Piacenza
Cos’è è il Comitato provinciale “Un’altra difesa è possibile” di Piacenza
Il Comitato provinciale “Un’altra difesa è possibile” di Piacenza è composto da 21 associazioni piacentine (Acli; ACSJF – Associazione Cattolica Protezione della Giovane di Piacenza; Arci Comitato Provinciale di Piacenza; Auser Piacenza; Avè; Caritas Diocesana Piacenza – Bobbio; Centro Missionario Diocesano Piacenza – Bobbio; CPPP – Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti; CGIL Piacenza; CIF – Centro Italiano Femminile Presidenza Comunale di Piacenza; Emergency Piacenza; “Gruppo di affidatarie/i di bambine/i del campo profughi di Jabalia – Gaza, tramite Salaam, Ragazzi dell’Olivo”; La Pecora Nera; Legambiente Piacenza; Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie – Coordinamento Piacenza; MCL Piacenza; Piccolo Mondo; Progetto mondo MLAL; Rappresentanza Regionale dei volontari di Servizio Civile dell’Emilia Romagna; S.V.E.P. – Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza; Tavolo della Pace) e altri soggetti singoli. La sua mission è sensibilizzare la comunità piacentina rispetto ai temi della difesa non violenta e promuovere a livello territoriale la proposta di legge per l’Istituzione del Dipartimento di Difesa civile non armata e non violenta.