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UNA LUCE IN UN PERIODO BUIO

Un progetto finanziato con i fondi del 5 x mille

UNA LUCE IN UN PERIODO BUIO

La risposta delle ACLI di Piacenza al disagio psicologico determinato dal Coronavirus


Un venerdì di febbraio qualunque, il festival di Sanremo alle spalle, il Carnevale alle porte. Qualcuno aveva programmato per il weekend un’ultima sciata di stagione, qualcuno il pranzo di famiglia, qualche studente era preoccupato per l’interrogazione del lunedì. Momenti di vita quotidiana. Nessuno di questi vissuto.
Sono passati esattamente 6 mesi da quel venerdì 21 Febbraio che ha radicalmente stravolto le nostre vite. Certo nessuno quel giorno immaginava che sarebbe rimasto chiuso in casa per due mesi senza poter vedere i propri cari, che la febbre del proprio parente poteva celare qualcosa di più terribile.
La straordinarietà ed imprevedibilità con cui si è diffuso il Coronavirus, soprattutto nella nostra provincia, e le misure restrittive adottate nelle settimane seguenti, hanno fortemente impattato sulla nostre vite.
Durante il periodo del lockdown e della fase acuta dell’emergenza sanitaria, varie indagini hanno evidenziato un aumento dei livelli di ansia e stress nella popolazione, dovuti a molteplici motivi.
L’impatto maggiore ha interessato la nostra sopravvivenza: forte è stato il timore del contagio per noi stessi e per i nostri cari. L’isolamento e l’impossibilità di stare vicino ai nostri affetti, ha favorito stati di umore depresso. Tra le nostre quattro mura, diventate con il passare dei giorni sempre più strette e soffocanti, sono emerse nuove difficoltà nell’integrare lo smart working e la gestione della casa e dei figli, alle prese con forti e mai sperimentati vissuti di noia.
Al senso diffuso di ansia e solitudine, si sono poi aggiunte le preoccupazioni per le proprie condizioni economiche e lavorative. Tutto questo può, in alcuni casi, aver favorito un aumento dei comportamenti aggressivi e degli episodi di violenza, soprattutto nei confronti delle donne all’interno delle mura domestiche.
Quando, con le dovute precauzioni, è stato possibile riprendere il lavoro, vedere i propri cari, ritrovare amici, ha iniziato ad emergere la paura dell’altro; quelli che un tempo erano piccoli gesti di vita quotidiana, dopo il lockdown non sono più stati vissuti con la stessa leggerezza.
A sei mesi di distanza, possono permanere elevati livelli di ansia, accompagnati da insonnia, elevata irritabilità, depressione. Inoltre l’incertezza sulla possibilità di un’ulteriore ondata di diffusione del virus nei prossimi mesi, può favorire forti stati ansiosi e preoccupazioni legate al futuro.
Per fornire una risposta e un aiuto a questo disagio psicologico, le Acli Piacenza hanno deciso di inserire, nell’ambito del progetto in corso finanziato con i fondi del 5 x mille, l’attivazione di uno sportello online gestito da due esperte psicoterapeute, con la possibilità per la popolazione di usufruire di un percorso di supporto psicologico gratuito.
Lo sportello è stato attivato i primi di maggio e sarà disponibile fino al 30 di settembre. Nelle settimane successive all’attivazione sono pervenute numerose chiamate che hanno evidenziato nelle persone il bisogno di confrontarsi sugli intensi stati d’animo. In alcuni casi è stato riferito l’emergere di nuovi sintomi mai sperimentati prima, in altri casi la situazione di emergenza ha comportato un acuirsi di vissuti di disagio e sofferenza preesistenti.
La possibilità, seppur attraverso lo schermo di una videochiamata, di poter consultare un professionista in modo da comprendere meglio i propri vissuti, senza avere la preoccupazione di pesare economicamente su una situazione già precaria, è stato per le persone che si sono affidate allo sportello un grande aiuto, “una luce in un periodo buio”.
Laura Mocchi
Elena Nazzari

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