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Universo Acli: vivere civile e qualità del lavoro

Pubblicato su IL CORRIERE PADANO IN DATA 5 Dicembre 2019

di Federico Tanzi

Attività e laboratori di aggregazione ed integrazione. Promozione sociale e tutela delle categorie fragili. Formazione professionale, servizi ed assistenza su lavoro, contratti e questioni di tipo fiscale. È questo, in sintesi, il mondo variegato e ricco di sfaccettature delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani). Un universo multiforme, con sedi sparse su tutto il territorio nazionale, in cui finalità e scopi differenti si riuniscono sotto l’unica bandiera del messaggio evangelico. Su questo punto le associazioni, che hanno una natura no profit, come si legge nell’articolo 1 dello statuto “fondano la loro azione per la promozione dei lavoratori e operano per una società in cui sia assicurato, secondo democrazia e giustizia, lo sviluppo integrale di ogni persona”. Una mission che a seconda del territorio in cui si innestano assume forme e declinazioni particolari.

I NUMERI DELL’ACLI PROVINCIALE

A Piacenza l’Acli è attiva dal 1947, due anni dopo la nascita a livello nazionale, ed attualmente ha sede in via Beverora. Sarebbe però limitante ricondurne il campo d’azione ad un centro unico e fisso, ma conviene piuttosto immaginarla come una struttura più articolata, che si sviluppa su arterie e diramazioni secondarie. Lo fa capire bene Roberto Agosti, da nove anni e fino al 2020 – quando chiuderà il secondo e ultimo mandato – alla guida di questo organismo complesso. “A livello provinciale – spiega – si contano dieci circoli per un totale di 1038 soci. Cinque si trovano a Piacenza, due a Fiorenzuola, mentre gli altri tre sono in zone più marginali: a Rallio di Montechiaro, a Seminò e in Località Torrio, nei pressi di Ferriere. Questi ultimi soprattutto – rileva Agosti – hanno una grande valenza aggregativa e mantengono, in un certo senso, in vita dei centri che altrimenti sarebbero praticamente abbandonati”. Punto fermo di ogni Acli in Italia sono i servizi di Patronato, Caf e l’Enaip, l’ente di formazione professionale che a Piacenza si trova in via San Bartolomeo. “La scuola attualmente è frequentata da circa un migliaio di persone – fa sapere il presidente dell’Acli – , ripartite tra un 30% di ragazzi in età scolare, che si iscrivono in genere per completare gli studi dopo un periodo di interruzione; quindi un 40% di soggetti disabili, i quali usufruiscono dei tanti corsi attivati presso l’istituto; un 5% di persone che vuole diventare operatore socio-sanitario e la restante parte di adulti disoccupati, formati in vista di un reinserimento lavorativo.

UN NUOVO SPORTELLO DEDICATO ALLE DONNE

Informazione – prosegue Agosti -, assistenza e tutela dei diritti dei cittadini, dei lavoratori e delle famiglie sono poi gli obiettivi che portiamo avanti nel Patronato, con 7mila pratiche annuali circa, e nelle tre sedi provinciali del Caf dislocate, oltre che a Piacenza, a Castel San Giovanni e a Fiorenzuola. Le nostre consulenze fiscali si indirizzano principalmente su questioni relative alla dichiarazione dei redditi, alla gestione delle partite Iva, Imu, Isee e Successioni”. Il puzzle è poi arricchito da tutta un’altra serie di tasselli collaterali, ma non meno importanti. “A fine 2018 – racconta ancora Roberto Agosti – abbiamo riaperto, dopo alcuni anni di inattività, la Lega Consumatori: qui si offre assistenza su truffe o controversie di natura legale, in special modo con banche e compagnie telefoniche. Poi c’è il Punto Famiglia, un progetto nato per supportare i nuclei più in difficoltà con servizi di vario genere: dalla consulenza legale alla gestione del bilancio familiare, passando per l’assistenza agli immigrati e gli spazi di ascolto e sostegno psicologico, fino agli sportelli di orientamento su lavoro, contratti e rapporti professionali domestici. Quest’ultima – evidenzia – è una questione piuttosto delicata che si sta facendo sempre più pressante negli ultimi tempi, in cui sono coinvolte da un lato le famiglie di anziani non autonomi e dall’altro le badanti che se ne occupano. Novità degli ultimi giorni – continua – è il lancio dello sportello rinominato “Mondo Donne”, attivo dal 18 novembre scorso e nato su spinta del progetto, finanziato dalla Regione Emilia Romagna, “Ora che sappiamo”: il nuovo servizio è pensato per rafforzare il ruolo sociale delle donne, aiutandole a conoscere meglio i propri diritti, soprattutto in ambito lavorativo e di welfare”.

COI GIOVANI PREVENZIONE E LOTTA ALLE DIPENDENZE

Ma l’Acli provinciale non dimentica i giovani, categoria da sempre esposta a numerose fragilità ed oggi più che mai in difficoltà nel trovare punti di riferimento e certezze, sia economiche che di relazione. “Con loro lavoriamo molto, soprattutto nell’ottica della prevenzione – informa Agosti -. Per la lotta al gioco d’azzardo abbiamo attivato l’iniziativa “Gioco che non è gioco”, che l’anno scorso ha coinvolto 8 classi prime di cinque istituti superiori di Piacenza, al termine della quale i ragazzi, 160 in tutto, hanno inventato slogan anti-dipendenza affissi poi all’interno dei mezzi di trasporto pubblici. Sempre parlando di contrasto delle dipendenze – aggiunge -, a breve partiremo a Fiorenzuola con un nuovo progetto, questa volta sul tema del consumo di alcol tra minori. Verrà applicato il cosiddetto metodo della peer education: in sostanza alcuni ragazzi di quarta e di quinta superiore, dopo apposita formazione, si occuperanno di parlare ai loro compagni di istituto più piccoli, spiegandogli i danni causati dall’abuso di alcolici”. E sul tema del lavoro e della disoccupazione giovanile sottolinea. “Mi pare che si faccia poco orientamento, o al limite che si faccia male. Vi è inoltre un deciso scollamento tra la formazione scolastica e le richieste del mercato del lavoro, che esige, in questo senso, un continuo aggiornamento. Spesso si verificano così situazioni paradossali: per cui da un lato non si trovano figure adatte per determinate professioni e dall’altro ci sono persone che, pur con forti competenze, rimangono senza lavoro. Va detto – precisa infine – che Piacenza per quanto riguarda il lavoro è ancora un’”isola felice”, almeno rispetto al resto d’Italia”.

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