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1° maggio: La Formazione professionale come nuova tutela per i lavoratori europei.

Oggi il lavoro è un’emergenza sociale. Il lavoro manca e, quando c’è, è spesso precario, in nero e ridotto a mero scambio prestazione-compenso, privando di conseguenza la persona coinvolta di una stabilità e progettualità a lungo termine. A soffrire in questo contesto occupazionale, sempre più difficile e insidioso, sono soprattutto i giovani che non riescono a guardare con fiducia al loro futuro lavorativo.

In provincia di Piacenza, pur con un leggero aumento degli occupati nel 2018, ma con un sensibile calo tra le donne, preoccupa la presenza di circa 8000 neet, giovani tra i 15 e i 29 anni non impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione (dati ISTAT). 

Giovani che rischiano marginalizzazione, deprivazione materiale e carenza di prospettive ma anche disagio e depressione psicologica.

Il problema non è solamente piacentino (e da noi le cose vanno relativamente bene, soprattutto se confrontate con le medie nazionali) o italiano: le misure di contrasto alla disoccupazione giovanile di questi anni hanno avuto, purtroppo, un impatto limitato anche sui giovani europei. Sono più di 12 milioni in tutto il continente i ragazzi che ad oggi non studiano e non lavorano. Questa fascia di popolazione è la più fragile rispetto ai cicli economici sempre rapidi. Dall’altra parte la mobilità sociale risente sempre di più dell’aumento dello spostamento della ricchezza nelle mani di pochi e costituisce in modo sempre più evidente una frattura economica e sociale importante.

La costruzione dell’Europa equa passa necessariamente dal rimettere al centro della propria azione politica e amministrativa il tema del lavoro.

Le repentine trasformazioni del mercato del lavoro e le continue richieste da parte delle aziende di figure professionali altamente qualificate a rispondere alle sfide della tecnologizzazione dei mestieri necessitano di azioni di supporto volte ad indirizzare gli studenti al mondo dei settori produttivi.

In tale contesto, la formazione professionale si configura come il percorso continuo di acquisizione delle competenze e di crescita personale e professionale, nonché come momento di costruzione delle eccellenze.

Sarà determinante nei prossimi anni garantire la formazione lungo tutto l’arco della vita come tutela per ogni giovane lavoratore che si confronta con una realtà sempre più veloce e complicata da comprendere.

Una tutela che garantisca la possibilità di costruire esperienze di formazione transnazionale che generino valore economico e sociale.

                                                                                                            Roberto Agosti

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