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Lettera aperta ai Sindaci

Il gioco d’azzardo patologico è un fenomeno complesso che coinvolge circa il 4% degli italiani e comporta profondo disagio sociale. Il gioco d’azzardo, infatti, impatta fortemente sulla qualità di vita delle persone coinvolte e dei loro familiari: vengono sperperate ingenti quantità di denaro, fino alla perdita di tutti i beni materiali, le relazioni affettive possono essere compromesse, le attività lavorative o scolastiche vengono trascurate o interrotte. La spesa degli italiani nelle varie forme di gioco d’azzardo è in continuo aumento. Nel 2018 ha raggiunto la considerevole cifra di 107,3 miliardi di euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2017 (fonte Agimeg), quando la spesa è stata di 101,6 miliardi di euro. A Piacenza e provincia, per tutte le tipologie di gioco d’azzardo, nell’anno 2017 sono stati spesi 497.710.702,37 euro (fonte Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) e si stima che siano oltre 3000 le persone cadute nella trappola dell’azzardo.  

Per porre qualche limite alla diffusione di tale patologia la Giunta della Regione Emilia Romagna, con delibera n° 831 del 12 giugno 2017, che ha come oggetto “MODALITÀ APPLICATIVE DEL DIVIETO ALLE SALE GIOCO E ALLE SALE SCOMMESSE E ALLA NUOVA INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER IL GIOCO D’AZZARDO LECITO ha posto alcuni limiti stabilendo, tra l’altro, il divieto della presenza di sale gioco e di installazione di nuovi apparecchi per il gioco d’azzardo entro i 500 metri di distanza dai cosidetti “luoghi sensibili”.

Con la lettera aperta ai sindaci dei comuni della provincia (clicca qui) le ACLI di Piacenza chiedono di dare informazioni sul rispetto di tale normativa.

) le ACLI di Piacenza chiedono di dare informazioni sul rispetto di tale normativa.

Roberto Agosti. 

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