Acli, tre proposte al governo su formazione e lavoro, previdenza e fisco
“Vogliamo usare al meglio le nuove tecnologie, ormai siamo in grado di informatizzare tutte le spese dei contribuenti, anche attraverso l’obbligo di una moneta elettronica, allo stesso modo tutte le eventuali deduzioni e detrazioni devono essere inserite in automatico in modo che ci sia una vera semplificazione, che non significa banalizzazione, del sistema fiscale”. Sono le parole del Direttore Generale del CAF Acli, Paolo Conti, che durante il 51° Incontro Nazionale di Studi delle Acli, ha presentato alcune proposte per riformare il fisco. Durante il dibattito è intervenuto anche il Direttore Generale del Patronato Acli, Paolo Ferri, che ha illustrato alcune strade percorribili per migliorare il sistema pensionistico: “La flessibilità in uscita dovrebbe diventare universale, in modo che tutti possano decidere, con un’età minima, quando accedere al trattamento pensionistico sapendo naturalmente che l’assegno mensile crescerà o diminuirà a seconda della data di accesso. Accanto a questo proponiamo una seconda gamba importante come la previdenza complementare che possa aiutare chi ha cominciato a versare solamente con il sistema contributivo”. La terza proposta presentata nel dibattito è stata quella esposta da Paola Vacchina dell’Enaip sul rafforzamento dei Centri per l’impiego “che vanno interconnessi con gli operatori privati accreditati per la formazione professionale e i servizi per il lavoro, nonché con le imprese del territorio. E poi bisogna puntare sulla formazione terziaria non accademica, quella degli Istituti Tecnici Superiori, che deve basarsi però su una forte e più diffusa formazione per i ragazzi più giovani e deve poi proseguire anche in età adulta in quella che dovrà essere una formazione lungo tutto l’arco della vita”.