I dati del gioco d’azzardo nel 2017
101.848.104.315,83 euro
E’ l’impressionante cifra buttata nel gioco d’azzardo dagli italiani nel 2017.
Il dato è fornito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
5.877.104.315,83 euro in più rispetto al 2016 con un aumento del 6,1%
Ma qual’è la situazione a Piacenza?
Le ACLI piacentine hanno estrapolato i dati: ebbene gli euro spesi a Piacenza e provincia, per tutte le tipologie di gioco d’azzardo, nell’anno 2017 sono 497.710.702,37.
Restano fuori dal conteggio i dati del gioco online, ad oggi non disponibili.
Preoccupante è il continuo aumento del gioco: rispetto al 2016 sono stati ben 31.637.180,41 gli euro in più giocati, con un incremento del 6,8%, sopra quindi la media nazionale.
Ogni abitante della provincia (286.758 al 31dicembre 2016 secondo i dati istat) lo scorso anno ha speso 1.735,65 euro tra slot machine, videolottery , gratta e vinci, scommesse e tutte le altre numerosissime tipologie di gioco offerto, che diventano 3.840,92 euro per ognuna delle 129.581 famiglie presenti (sempre secondo i dati istat al 31dicembre 2016).
I comuni della provincia, nel rispetto della Delibera della regione Emilia Romagna n° 2098 del 20/12/2017, hanno mappato le sale gioco, i bar, le tabaccherie e comunqque quei locali, che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, nei quali sono installati apparecchi per il gioco.
Le sale gioco, entro la fine di quest’anno dovranno chiudere o spostarsi oltre i 500 metri stabiliti, tutti gli altri non potranno più rinnovare i contratti d’uso delle slot alla scadenza.
Di fatto una limitazione dell’offerta, certamente non risolutiva del problema, ma comunque un primo passo.
Interessante, a questo proposito, l’iniziativa del comune di Brescia: come riferito dal giornale Vita, da lunedì 12 marzo slot machine e videolottery dovranno essere spente dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Il provvedimento del comune dovrebbe essere a breve esteso anche in 14 comuni dell’hinterland creando una fascia omogenea di contrasto all’azzardo di massa.
Anche in questo caso l’intento evidente è quello di limitare l’offerta del gioco sul territorio.
L’altra gamba del contrasto è la prevenzione.
Come ACLI stiamo attualmente portando avanti un progetto che mira alla sensibilizzazione e alla prevenzione rivolto ai ragazzi delle prime classi di alcune scuole di Piacenza: è un’altra piccola goccia.
Certamente se iniziative di contrasto e prevenzione fossero portate avanti in collaborazione tra istituzioni e associazionismo, ciascuno per il proprio ruolo, in modo più capillare, i risultati potrebbero essere ben diversi.
Sarebbe auspicabile che un ente locale, ad esempio la provincia, si facesse carico di coordinare una simile azione mettendo in rete i soggetti disponibili e sensibili al problema.
Roberto Agosti.
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