Azzardo: l’Emilia attiva i comuni
I piacentini sono sempre stati attenti ai problemi legati alla dipendenza dal gioco d’azzardo. Fin dal 2013 l’associazionismo si è mobilitato con iniziative di sensibilizzazione al problema e ne era stata prova la raccolta sul territorio della provincia di oltre 8.000 firme, un decimo delle poco più di 80.000 in tutt’Italia, a sostegno di una legge di iniziativa popolare per normare in modo più stringente, l’accesso al gioco e prevedere interventi di sostegno per i giocatori patologici.
I comuni di Piacenza e Podenzano avevano partecipato, nel 2016, al bando regionale per il rilascio del marchio “Slot freER” ai locali senza slot ottenendo la concessione dei contributi per iniziative di supporto agli esercenti aderenti
Quest’anno la regione Emilia Romagna, in data 12 giugno, con la delibera n° 831, definiva per i comuni le modalità per far rispettare, alle sale gioco, alle sale scommesse e agli esercizi commerciali che abbiano slot installate, la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili: istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, ed altri individuati dagli stessi comuni.
Da quella data i comuni emiliani avevano sei mesi di tempo (ora ne sono rimasti meno di due) per stenderne una mappa sulla base della quale comunicare, alle sale gioco, i provvedimenti di chiusura o di eventuale spostamento a una distanza regolamentare, e, agli altri esercizi, il divieto di rinnovo dei contratti di utilizzo degli apparecchi alla loro scadenza.
Ottempereranno alla normativa i comuni piacentini? Staremo a vedere.
Certamente queste azioni non bastano a contrastare la dipendenza dall’azzardo, sono solo un primo passo. Accesso al gioco con l’utilizzo della tessera sanitaria (per identificare l’età del giocatore che non può essere minorenne), definizione di un massimo della somma giocabile e di un tempo massimo di gioco, limitazione più stretta degli orari di apertura, sono solo alcune delle misure che ancora attendono di essere introdotte.
Roberto Agosti