Osservatorio provinciale dei fenomeni sociali
Osservatorio provinciale dei fenomeni sociali
un progetto delle ACLI di Piacenza
Si è conclusa in questi giorni la realizzazione del progetto “Osservatorio provinciale dei fenomeni sociali”.
L’indagine si è svolta a marzo-aprile 2017 presso l’Enaip, il Punto Famiglia, gli uffici del Patronato e del CAF Acli e presso i Circoli ACLI della provincia di Piacenza. Finalità dell’indagine era quella di rilevare se in questi luoghi si intercettano forme di marginalità ed esclusione sociale. A tale scopo sono stati somministrati 100 questionari ai ragazzi minorenni, in obbligo di istruzione e formazione che frequentano i corsi Enaip, e 148 ai soci dei Circoli e agli utenti del Punto Famiglia, del Patronato e del Caf ACLI. I dati raccolti sono stati successivamente elaborati e ne riportiamo qui sotto una breve sintesi.
Ricerca presso Patronato, CAF, Punto Famiglia e Circoli delle ACLI.
Aveva la finalità di indagare se sono presenti forme di vulnerabilità ed esclusione sociale presso la propria utenza e quali sono i bisogni emergenti.
Gli utenti sono prevalentemente italiani e la minoranza è di stranieri. L’età media è di 57 anni e per la maggioranza sono pensionati mentre i giovani, per lo più studenti o lavoratori precari/a voucher sono in netta minoranza.
I nuclei familiari sono formati da un numero abbastanza ridotto di persone, in media 2,5 per nucleo. Inoltre la maggioranza dei nuclei familiari è composto da 2 adulti senza figli dipendenti, di cui almeno uno ha più di 65 anni di età e poche sono le coppie giovani con figli minorenni.
Riguardo le condizioni economiche la maggioranza si ritiene nella media, ma molto pochi sono i benestanti. Il campione tuttavia non presenta gravi problematiche, per lo più si tratta di problemi di salute, comprensibili visto l’età avanzata del campione. Abbastanza elevata è anche la percentuale di coloro che hanno difficoltà economiche, ma sono per la maggioranza di bassa intensità.
Abbastanza elevata è invece la percentuale di coloro che si sono serviti di finanziamenti, circa la metà degli utenti, utilizzati soprattutto per il mutuo per l’acquisto della prima casa e dell’auto. Riguardo la rete di relazioni frequenti sono i rapporti con i parenti e anche l’aiuto sia di tipo pratico sia soprattutto di tipo relazionale con parenti ed amici è abbastanza elevato, mentre piuttosto bassi sono gli aiuti e le relazioni con i vicini.
In conclusione si tratta di un tipo di utenza di età abbastanza elevata, ma che non presenta gravi problematiche e anche le difficoltà di tipo economico, seppur da tenere in considerazione, sono di bassa gravità. Tuttavia è significativo che la maggioranza degli utenti dichiari di stare peggio rispetto ad appena due anni fa, ma afferma anche di essere soddisfatta rispetto la sua vita nel complesso, nonostante l’insoddisfazione riguardo le proprie condizioni economiche.
La ricerca svolta presso Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale).
La ricerca condotta presso Enaip ha avuto la finalità di indagare quali sono le condizioni familiari, i valori, la fiducia e la vita sociale di giovani che hanno deciso di proseguire il proprio percorso di studi in una scuola di formazione.
La maggioranza degli studenti che frequentano l’Ente di formazione Enaip è di provenienza italiana e ha un’età media tra i 16 e i 17 anni. Quasi la totalità degli studenti abita con la madre, mentre la figura del padre è più assente. La maggioranza dei genitori ha un titolo di studio basso, arriva al massimo alla licenza media, e appartiene alla categoria degli operai, addetti ai servizi, soci di cooperativa (tecnico, infermiere, cameriere, commessa, ecc.). Riguardo i valori e la fiducia nelle istituzioni prevalgono i valori che danno sicurezza e sono garanzia di stabilità come la famiglia, la salute e il lavoro, mentre gli ideali di democrazia, pace e solidarietà perdono di importanza. Del resto anche la fiducia posta nelle istituzioni politiche, sociali, religiose e di volontariato è molto scarsa e gli unici ritenuti meritevoli di un grado elevato di fiducia sono i militari. Coerentemente al grado di fiducia e importanza attribuito ai valori/istituzioni sociali, religiose e politiche la partecipazione ad associazioni che si occupano di cultura, di volontariato e di religione è molto bassa. I giovani esprimono poco interesse verso questi ambiti, fatta eccezione per le associazioni di volontariato per cui si mostrano leggermente più interessati a partecipare anche se non sono iscritti. Inoltre la maggioranza non legge libri che non siano scolastici e ha pochi libri in casa.
Riguardo il divertimento e lo svago molti giovani frequentano le discoteche e hanno un numero elevato di amici. Inoltre la maggioranza riceve sostegno morale più dagli amici che dai genitori e su qualche amico (da 1 a 5) può contare anche per un prestito. In particolare gli studenti con un reddito elevato hanno più possibilità di uscite e di svago e una famiglia più stabile, tutti abitano con la madre e la maggioranza anche con il padre. Minore invece è la percentuale dei compagni con un reddito basso che abitano sia con la madre che con il padre. Tuttavia nel complesso non si nota una differenza rilevante tra chi ha un alto e chi ha un basso reddito. Del resto la maggioranza degli studenti percepisce la propria situazione economica come medio/bassa o medio/alta, pochi si collocano agli estremi opposti (benestanti/con molte difficoltà economiche). Un altro punto rilevante è che nonostante la giovane età non sono pochi gli studenti che lavorano, quasi la metà, anche tra chi ha un reddito alto.
In conclusione si tratta soprattutto di studenti provenienti da famiglie con un basso tasso di istruzione e che non mostrano particolari interessi culturali o sociali, ma che hanno un numero abbastanza elevato di amicizie e che escono regolarmente a mangiare fuori o a divertirsi. Inoltre la maggioranza si ritiene soddisfatta della sua vita nel complesso. Rilevante infine è l’atteggiamento riguardo il proprio futuro: la maggioranza non si mostra angosciata o in preda all’ansia, ma è ottimista o comunque preferisce non pensarci e vivere giorno per giorno.
Roberto Agosti
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