Prospettive del dopo Covid-19
Ricordando la figura di San Giuseppe, papa Francesco, in una omelia tenuta in Santa Marta, lo ha descritto come uomo “Giusto” perfetto interprete del suo ruolo nella storia della Redenzione e artigiano attento ai particolari del suo lavoro. Egli infatti “lisciava e curava al millimetro ciò che usciva dalle proprie mani”. Questa particolare attenzione nella ricerca della perfezione in quello che si fa (… non è cosa facile) mi ha ricordato i principi basilari che le ACLI insegnano a chi si affaccia al mondo del lavoro: guarda che stai continuando la Creazione iniziata da Dio! In questo periodo di coronavirus, la consapevolezza di essere co-attore della Creazione mi interpella come non mai: penso infatti che la società del dopo Covid19 subirà profonde trasformazioni dovute ad un processo educativo capace di rinnovarci e (spero!) migliorarci. Il termine “globalità” assumerà un significato più concreto. Il concetto di prossimità ridimensionerà quello dell’individualismo: è una strada obbligata per non essere più poveri e tristi. Avremo sperimentato che siamo interconnessi ed i comportamenti personali di ciascuno ricadono sugli altri. Finalmente emergerà quanto i processi produttivi e di conseguenza anche le difficoltà economiche, siano sovrannazionali. La solidarietà assumerà confini più larghi. Avremo maggiore consapevolezza che l’onestà fiscale si traduce in servizi sociali più estesi e specializzati a cui si potrà attingere senza sentirci parassiti. Il mondo produttivo, che negli ultimi decenni ha subito profonde trasformazioni, è chiamato a sperimentare una imprevista accelerazione in quello che è “il lavoro da casa”. Occorre saper gestire correttamente questa opportunità per le possibili ricadute positive della presenza del lavoratore/trice in famiglia e gli aspetti negativi per ciò che potrebbe generare un senso di isolazionismo. Occorrerà prepararsi ad affrontare anche un prevedibile contraccolpo economico che andrà gestito con criteri solidaristici attingendo a quanto già accennato circa gli insegnamenti di interconnessione fra persone. Il benessere non è dato solo dalla ricchezza di sostanze che individualmente possiamo disporre, ma anche da come queste sono distribuite: lo star male di chi ci sta attorno si riflette anche su di noi! Torno al San Giuseppe falegname: saremo chiamati a fare uno scrupoloso “lavoro artigianale” su di noi e da persona a persona per trasformare positivamente la società, continuando l’opera creatrice di Dio. Il titolo del prossimo congresso: ACLI 2020 Più eguali, viviamo il presente, costruiamo il domani sarà una occasione di approfondimento di queste tematiche nell’ottica della dottrina sociale della Chiesa
Gianni Parisi
Circolo Achille Grandi