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Progetto “IL GIOCO CHE NON E’ GIOCO 2”

Prevenzione del gioco d’azzardo patologico per i giovani

E’ stato presentato nelle sede delle ACLI di Piacenza mercoledì 16 gennaio, il progetto per la  prevenzione del gioco d’azzardo patologico per i giovani “IL GIOCO CHE NON E’ GIOCO 2”.

Erano presenti, oltre a  Roberto Agosti (presidente provinciale ACLI), Sara Losi (responsabile progetto), Laura Mocchi (psicologa), Maria Antonietta Rignanese (responsabile direzione didattica Enaip), Cristina Capra (dirigente scolastico Romagnosi – Casali), Egidio Rossi (ISII Marconi).

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Sono tre gli ambiti d’azione per prevenire la diffusione della dipendenza dal gioco d’azzardo:

  • conoscenza del fenomeno e dei danni che provoca la dipendenza
  • limitazioni nell’accesso al gioco
  • attività formativa

            Conoscenza del fenomeno e dei danni che provoca la dipendenza

Il 21 dicembre dello scorso anno AGIMEG (Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco) ha pubblicato la ricostruzione della spesa degli italiani nel gioco d’azzardo nell’anno 2018, poi ripresa il giorno seguente dal quotidiano Avvenire.

E’ nuovo record: la raccolta ha raggiunto 107,3 miliardi di euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2017 quando con 101,6 miliardi si era per la prima volta sforato la quota 100.

Crescono sia la spesa al netto delle vincite, che sale a 18,9 miliardi (+0,4%), sia le entrate erariali che diventano 9,9 miliardi (+0,9%), entrate che nel 2019 sono destinate a salire ulteriormente visto che il governo giallo-verde ha inserito nella manovra un forte incremento sia del Preu (Prelievo erariale unico) su slot e Vlt, sia la tassazione sulle scommesse, prevedendo ulteriori 700 milioni di entrate.

Slot e Vlt  rappresentando quasi la metà del mercato, con il 45% del totale. Se i provvedimenti presi dai precedenti governi, col taglio di un terzo delle “macchinette”, cominciano a produrre effetti e per le slot la raccolta è diminuita del 5,2%, passando da 25,4 a 24,1 miliardi, le Vlt, molto più pericolose perchè sono quelle che accettano anche le banconote e non solo la moneta, sono salite del 3,3% attestandosi a 24,3 miliardi.

Sarà molto interessante osservare cosa accadrà nel 2019, dopo la decisione del governo di prorogare la rottamazione delle vecchie “macchinette” dal 31 dicembre 2019 alla fine del 2020.

Dai dati del 2018 arrivano altre due preoccupanti ma previste conferme col fortissimo aumento della raccolta online e delle scommesse sportive. L’azzardo online è la seconda voce subito dopo le “macchinette”, con 23,3 miliardi, il 21,7% della raccolta complessiva, grazie soprattutto al boom dei Casinò games che crescono del 22,6% arrivando a 20 miliardi. Non meno forte l’incremento delle scommesse sportive che grazie anche ai Mondiali di calcio in Russia, hanno raggiunto 12,2 miliardi di euro, con un +22,3%.

Per leggere la pubblicazione completa e i dati clicca qui.

            Limitazioni nell’accesso al gioco

La normativa della Regione Emilia Romagna che fissa, tra le altre cose, la distanza delle sale gioco di 500 metri dai luoghi sensibili, e divieto di pubblicità introdotto da questo governo vanno sicuramenta nella giusta direzione, ma non sono certamente sufficienti.

Servirebbero anche (a titolo esemplificativo):

  • più  poteri degli Enti Locali: stabilire luoghi sensibili,  poter valutare le autorizzazioni tenendo conto dell’impatto della stessa sul contesto urbano, sulla sicurezza, sui problemi connessi con la viabilità, sull’inquinamento acustico o il disturbo della quiete pubblica, oltre a poter imporre limitazioni relative agli orari.
  • Accesso al gioco tramite Tessera sanitaria (per prevenire il gioco dei minori)
  • Introduzione di un tempo minimo tra una partita e l’altra e della somma massima giornaliera di gioco.

            Attività formativa

Purtroppo il forte incremento del gioco on line vanifica molte di queste misure per cui diventa ancora più importante l’attività di prevenzione, soprattutto verso le giovani generazioni che, pur giocando meno degli adulti, anche per una diversa disponibilità di denaro, sono tra i soggetti piu a rischio di dipendenza.

E’ questo il fine che si propone il progetto “IL GIOCO CHE NON E’ GIOCO 2”,

Saranno coinvolti circa 200 ragazzi di 8 prime classi tra le scuole di formazione professionale Enaip, dell’istituto Casali e degli istituti di istruzione superiore Romagnosi e Marconi.

Per visualizzare il progetto clicca qui.

                                                                                                Roberto Agosti

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