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Stop pubblicità dell’azzardo: “La dignità delle persone non è in gioco”

Da sempre le Acli lottano per contrastare il fenomeno della patologia da gioco d’azzardo che colpisce e indebita le famiglie, fino a ridurle sul lastrico. Una patologia silenziosa che coinvolge sempre più persone, soprattutto le giovani generazioni, che attraverso la tecnologia degli smartphone trovano un accesso facile e veloce: il giro vorticoso di scommesse online per i Mondiali di calcio in Russia ne è stato un esempio eclatante.

Secondo il recente studio realizzato dall’Osservatorio Young Millennials Monitor di Nomisma, un minore su 2 è tentato dalle scommesse, ma solo il 17% ne avverte effettivamente la componente di rischio o dipendenza. Giocare d’azzardo si trasforma molto facilmente in una dipendenza, con implicazioni gravi per la salute e il benessere psicologico di chi ne è vittima, “chi gioca perde la capacità di controllare  i propri comportamenti e non riesce più a stabilire e rispettare un limite di tempo e denaro da impiegare – ha affermato Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù – L’unico scopo dei giocatori diventa quindi la ricerca compulsiva dell’attività che genera piacere“, un problema che si riflette inevitabilmente anche sulle famiglie.

In questo contesto si inseriscono poi le infiltrazione della criminalità organizzata che trova terreno fertile sia nel gioco lecito e illecito, per riciclaggio e business milionari. Secondo la Direzione Nazionale Antimafia la criminalità ne condiziona direttamente la gestione, spesso attraverso prestanome, di sale e punti di raccolta inseriti nel circuito ‘legale’ di gioco e scommesse; si è dotata di ‘strutture parallele’ con le quali esercitare l’offerta illegale: dai centri scommesse mimetizzati come Centri Trasmissione Dati alla realizzazione di siti abusivi per l’offerta di gioco e scommesse online, situati anche all’estero.

Scenari preoccupanti che vanno a minare seriamente la dignità della persona e che impongono la promozione in primis di una educazione preventiva e una comunicazione corretta che passi anche attraverso il blocco di ogni forma di pubblicità. Per questo le Acli sostengono il provvedimento del Governo come punto di partenza verso una regolamentazione completa e articolata di tutto il settore, che è anche l’obiettivo principale della Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, della quale le Acli si sono fatte promotrici.

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